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A Milano le vendite di case nuove sono tornate ai livelli pre-pandemia

In difficoltà il segmento delle abitazioni usate che non sono in zone centrali e di qualità

Milano spettrale, deserta la scorsa primavera e semi-abbandonata questa estate. Spariti i turisti, partiti molti residenti prima del lockdown o subito dopo, il capoluogo lombardo sembra solo il ricordo della realtà vivace e in forte ascesa degli ultimi semestri. Tornerà sulla strada della rinascita imboccata nel dopo Expo 2015 e che l’ha guidata nelle classifiche mondiali delle città da visitare e dove investire?

Gli esperti sono pronti a scommettere che la città a breve recupererà terreno. Quel terreno che ha perso sul fonte compravendite nei primi tre mesi del 2020. Secondo l’Agenzia delle Entrate la città ha registrato 4.936 contratti di vendita (il numero più basso degli ultimi cinque trimestri), in calo del 19,3% sullo stesso periodo di un anno prima (-15,8% nel Paese).

Secondo Abitare.Co. il mercato delle nuove residenze in città è ripartito a maggio e nel mese di giugno ha performato meglio dell’anno scorso. Segnali positivi che potrebbero riguardare tutto il Paese visto che finora Milano è stata la locomotiva del mercato. Limitandoci alle grandi città, in Italia non più di una decina, per il 2020 le previsioni pre-Covid erano di una ulteriore crescita dei prezzi del nuovo, nell’ordine dei 3-5 punti percentuali in media. Oggi si prevede una maggiore stabilizzazione che dovrebbe proseguire per tutto il 2021. Nel 2022 si potrebbero registrare a livello nazionale i primi segnali di ripresa.

Conferma questa visione Enzo Albanese, presidente Fimaa Milano, Lodi, Monza e Brianza. «Dalla ripresa dell’attività, pur mantenendo il distanziamento (fino a luglio non abbiamo organizzato appuntamenti fisici) sul prodotto nuovo a Milano abbiamo avuto un ritorno positivo, al di sopra delle aspettative - dice -. Per quanto riguarda invece l’usato bisogna fare un discorso differente, poiché il lockdown ha portato alla luce le problematiche delle case di vecchia costruzione, spesso non più adatte alle esigenze dei clienti. Per questo, oggi i prodotti usati più facili da vendere sono quelli di qualità in zone top».

A Milano Albanese si aspetta transazioni in calo del 20-25% rispetto al 2019, circa 18.000/20.000 contro le 26mila dello scorso anno. Per ritornare alle stesse cifre del 2019, spiega, ci vorranno due o tre anni. «Per quanto riguarda i valori, ci aspettiamo che da qui a fine anno non ci saranno grandi cambiamenti, e i prezzi rimarranno resilienti» dice infine Albanese. L’acquisto per investimento, che si stava diffondendo nelle grandi città e a Milano si era affermato con una quota del 20% del mercato, ora è congelato.

Secondo il report sulle grandi città di Nomisma il mercato immobiliare residenziale di Milano, che aveva chiuso il 2019 con un +3% annuo dei prezzi nel primo semestre 2020, ha registrato una leggera flessione dei prezzi (-0,4% su base semestrale). Rispetto ai prezzi di compravendita i canoni flettono di più (-0,9% su base semestrale), e con una maggiore accentuazione nei due mercati estremi, quello delle zone di pregio (-2,1% su base semestrale) e delle periferie (-1,4%). Il lockdown ha causato un allungamento dei tempi di vendita e di locazione (3,3 mesi per la vendita che si sommano ai 3,9 mesi pre lockdown e 3,1 mesi per la locazione da sommare ai 2 mesi pre pandemia). Lo sconto praticato sul prezzo per gli immobili in vendita si attesta all'8,5%, mentre i rendimenti lordi da locazione al 4,9%.

Il comparto non residenziale nel primo trimestre 2020 la battuta d’arresto ha investito tutti i comparti, ma con un'intensità maggiore per il commerciale che ha perso quote significative di mercato. In particolare, gli operatori hanno segnalato un calo della domanda di uffici e negozi, sia destinati all'acquisto che alla locazione, mentre l’offerta si è mantenuta stazionaria. Considerando il mercato degli uffici i prezzi nel semestre hanno subito una leggera flessione (-0,4% su base semestrale), e le locazioni in essere in parte sono state soggette alla rinegoziazione dei canoni, fenomeno che secondo Nomisma potrebbe accentuarsi nei prossimi mesi. A fronte di difficoltà economiche da parte delle aziende – per l'istituto di ricerca bolognese – potrebbero verificarsi situazioni di morosità o inesigibilità dei canoni; in alcuni casi il ricorso allo smartworking potrebbe diventare permanente con un conseguente minore utilizzo degli spazi a uso ufficio e disdetta dei contratti di locazione in essere. Nel comparto dei negozi, invece, è in corso un lento processo di ritorno alle unità di vendita di prossimità che dovrebbe comportare un ridimensionamento delle superfici di vendita e, contestualmente una nuova spinta alla digitalizzazione con ricadute sulla gestione degli spazi e dell'offerta commerciale. Nel primo semestre dell'anno tengono i prezzi centrali (+0,2%), mentre si riducono leggermente nelle altre localizzazioni, con una media cittadina che si attesta sul -0,6%. Anche i canoni si ridimensionano, ma a tassi molto contenuti (-0,3%) che potrebbero crescere di intensità nel secondo semestre dell'anno a causa dell'inasprimento delle difficoltà economiche di famiglie e imprese.

(Vedi Articolo de Il sole 24 Ore, 24 Agosto 2020)


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Milano brilla in Europa ….

Sarà Milano a brillare in Europa per capacità di attrarre investimenti immobiliari nei prossimi dieci anni. Gli esperti di Scenari Immobiliari ne sono così convinti che hanno addirittura pensato di intitolare le loro ultime rilevazioni sul mercato con il titolo «A star is born». Certo, la graduatoria non comprende Londra e Parigi, che giocano in un campionato tutto loro, e di ben altro livello. Tuttavia, stima il presidente di Scenari Immobiliari, Mario Breglia, «prevediamo che nel decennio la metropoli si posizionerà al primo posto europeo con 13,1 miliardi in arrivo, staccando significativamente Monaco (10,8 miliardi), Amsterdam (10,2 miliardi), Stoccolma (9,5), Dublino (9,1) e Madrid (8,7). Nel 2018, poi, Milano si è piazzata in cima alla classifica delle città anche per la sua abilità nel richiamare capitali dall’estero, con il 48% di risorse finanziarie concentrate nelle operazioni di real estate internazionale».

(Vedi articolo su Corriere.it)


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Miami?

No - I’m in Ibiza

Al Paradiso Art Hotel sembra di stare a Miami, invece siamo nel cuore delle Baleari. Nella Isla, un nuovo, coloratissimo place to be dove annoiarsi è impossibile.

Hotel post Déco dai colori fragola e pistacchio. Sembrerebbe a Miami, e invece siamo ad Ibiza, più precisamente nella bahia de San Antonio. Si può fare yoga, karaoke o un tatuaggio. Sei in spiaggia in cinque minuti e il DJ non ti lascia mai.

Ma soprattutto puoi sperimentare lo Zero Suite Project. Ovvero una camera di vetro situata nella lobby e arredata di tutto punto: per una giornata gratuita e trasparente. Unica condizione, lasciarsi fotografare per essere moltiplicati nella rete. Roba da esibizionisti? Macché, prenotate, c’è la coda.


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Il nuovo indirizzo di intelletto, arte culinaria e design è la Torre di FONDAZIONE PRADA

60 metri di altezza, un parallelepipedo di vetro e cemento chiaro dalla forma irregolare ai limiti dell’impossibile, che offre da ognuno dei suoi piani un’esposizione differente grazie al rompicapo architettonico cui sono sottoposte la pianta e l’orientamento di ciascun piano. Un’architettura impossibile, insomma, edificata sullo scheletro di una distilleria degli anni ’10 e sortita dalla mente di Rem Koolhaas il quale, in collaborazione con Chris van Duijn e Federico Pompignoli, dello studio OMA, ha progettato i 2mila metri quadri di questa ascesa verticale, che danno spazio alle opere e le istallazioni di Damien Hirst, Jeff Koons, Pino Pascali, William N. Copley, Goshka Macuga, John Wesley, Walter De Maria e Lucio Fontana.


Milano, Brera «capitale» dei superattici. E 38 cantieri di lusso non bastano

La città nel mirino dei Paperoni: la corsa alle case di pregio. Sceicchi in centro, inglesi in zona Sempione. (Vedi articolo su Corriere.it)


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The Flow of Light

Unica tra tutte le strade del Quadrilatero di Milano, la quattrocentesca via Gesù diventa protagonista di un innovativo progetto di illuminazione, che intende valorizzare le peculiarità di un luogo unico, dove boutique raffinate si susseguono a botteghe artigiane e di antiquariato, a fianco della neorinascimentale casa museo Bagatti Valsecchi e del Four Seasons Hotel Milano, nato dalla trasformazione del Convento di Santa Maria del Gesù, diventando sempre più uno spazio ideale anche per le numerose famiglie residenti. “Un fiume di luce” costante sarà creato dalle lampade Nur – luce in egiziano antico – progettate nella versione speciale Outdoor per Via Gesù, e accompagnerà i visitatori attraverso una nuova esperienza percettiva lungo la via che unisce la prestigiosa via Montenapoleone all’altrettanto esclusiva via della Spiga. Lo stesso apparecchio proietterà sulle facciate dei palazzi lame luminose di diversi colori, creando una scansione dello spazio e una visione prospettica che segnano il cammino, rivelando al passante la bellezza delle facciate e dei balconi di queste architetture e la storia dei luoghi. Milano testimonia ancora una volta la sua capacità di rispondere al futuro nel presente grazie all’unione di umanesimo e scienza, cultura e tecnologia, e anche nel produrre una visione comune e condivisa con i cittadini, le istituzioni e le aziende.

Articolo estrapolato da Artemide Blog


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Remo Ruffini's Lifestyle

Partito a 18 anni per gli States con suo padre, a 23 anni fonda la sua prima azienda: la “New England”. Approda in Moncler nel 2002 ed il resto è storia. Remo Ruffini, presidente ed amministratore delegato di Moncler ha vinto il premio “Imprenditore dell’anno 2017”. La ricerca continua della massima qualità, porta alla ricerca del lusso e del bello in ogni sua declinazione, dai piumini più famosi del mondo agli acquisti in campo immobiliare. Ne sono un esempio le sue proprietà ed i suoi negozi in tutto il mondo, tra cui l’ultimo restyling di via Monte Napoleone.

Ph: Marta Piazza for WSJ - Magazine.


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AD #437 - 2017

AD, mese di dicembre, propone in copertina il nuovo concept milanese di Lapo Elkann. Garage Italia custom, firmato dell’architetto-designer Michele de Lucchi. Incredibile la cura maniacale in ogni dettaglio, il richiamo continuo a tutto ciò che è il meglio del nostro made in Italy, con una magnifica valorizzazione del progetto futuristico dell'allora stazione di servizio Agip, firmata da Mario Bacciocchi. Stupisce sempre la forza di questo oramai quarantenne nel credere e nel realizzare idee per altri neanche pensabili. In questo progetto c'è molto del giovane Elkann, tanto da convincere un grande e famoso chef quale Carlo Cracco a firmare il menu del suo ristorante.